
Fukushima segna la nascita di una nuova epoca nell'approvvigionamento di energia, poiché l'energia nucleare è sempre meno accettata a livello sociale. La politica
discute le possibili alternative e tecnologie ponte in direzione di un approvvigionamento energetico sostenibile diffuso a tappeto. In realtà non è necessario
inventare una nuova tecnologia. Essa esiste già da lungo tempo: la cogenerazione, denominata spesso anche produzione combinata di energia
elettrica e termica. Essa non rappresenta solo la tecnologia ponte più immediata ed economica con i minori effetti negativi sull'ambiente, ma è la tecnologia
chiave per l'approvvigionamento decentralizzato di energia. Il risparmio di
energia primaria rispetto ai sistemi tradizionali di elettricità (prodotta da una
centrale termoelettrica locale e distribuita attraverso la rete nazionale) e calore (con l’uso di una caldaia tradizionale) è di circa il 25-30%.
Cos’è un impianto di cogenerazione
I cogeneratori sono sistemi che utilizzano un combustibile per la produzione combinata di elettricità e calore ottimizzando l’utilizzo dell’energia primaria. Il
principio su cui si basa la cogenerazione, o produzione combinata, è l’utilizzo del calore residuo che si ha nei tradizionali impianti
termoelettrici al termine della fase in cui si produce energia elettrica; questo contenuto termico può essere utilizzato come sorgente di calore per il riscaldamento o
per fini produttivi.
Perché la cogenerazione?
Rispetto a sistemi di riscaldamento a gas o gasolio convenzionali, gli impianti di produzione
combinata di energia elettrica e termica si rivelano più convincenti grazie al migliore utilizzo dell'energia. Un generatore trasforma l'energia di azionamento in
elettricità, che viene poi utilizzata in loco oppure immessa nella rete elettrica, con un compenso corrisposto dal gestore della rete. I rendimenti
elettrici, a seconda della potenza dell'impianto di cogenerazione, oscillano tra il 33 e il 40%. Il "prodotto residuo" e cioè il
calore generato viene utilizzato per il riscaldamento o in forma di calore di processo per l'industria. Grazie a
questo duplice utilizzo dell'energia, è possibile ottenere un risparmio complessivo di energia significativamente superiore al 30% rispetto ai sistemi
tradizionali.
La cogenerazione e la normativa vigente
La normativa vigente definisce alcuni vantaggi chiave per chi
installa sistemi di cogenerazione:
- Con il DM 5 settembre 2011 viene introdotto, attraverso il riconoscimento dei Certificati Bianchi, il regime di sostegno per la Cogenerazione ad Alto Rendimento.
- L’esonero dall’obbligo di acquisto dei Certificati Verdi previsto per i produttori e gli importatori di energia elettrica con produzioni e importazioni annue da fonti non rinnovabili eccedenti i 100 GWh (art. 11, commi 1, 2 e 3 del Decreto Legislativo 16 marzo 1999, n.79).
- La precedenza, nell’ambito del dispacciamento, dell’energia elettrica prodotta da unità prevalentemente CAR rispetto a quella prodotta da fonti convenzionali (art. 11, comma 4 del Decreto Legislativo 16 marzo 1999, n.79).
- Le agevolazioni fiscali sull’accisa del gas metano utilizzato per la cogenerazione (Decreto Legislativo 26 ottobre 1995, n. 504 aggiornato dal Decreto Legislativo 2 febbraio 2007, n. 26).
- La possibilità di accedere al servizio di scambio sul posto dell’energia elettrica prodotta da impianti di Cogenerazione ad Alto Rendimento con potenza nominale fino a 200 Kw (deliberazione 3 giugno 2008 – ARG/elt 74/08 “Testo integrato delle modalità e delle condizioni tecnico-economiche per lo scambio sul posto (TISP) e s.m.i.).
- La possibilità di applicare condizioni tecnico-economiche semplificate per la connessione alla rete elettrica, come definite dall’Autorità con la deliberazione del 23 luglio 2008 - ARG/elt 99/08 “Testo integrato delle condizioni tecniche ed economiche per la connessione alle reti elettriche con obbligo di connessione di terzi degli impianti di produzione di energia elettrica (Testo integrato delle connessioni attive – TICA) ”.